Di certe aurore odorose
Di gelsomini e di rose
Sento il velario ondeggiare
Nei miei risvegli felici
Si che ogni forma m’appare
Eterna dalle radici
Ed ogni corpo si veste
D’una durata celeste.
E mi riporto alle fonti
Dei primitivi orizzonti
Dai semi colmi d’albori
Da cui erompe il miracolo
Solenne come un oracolo
Del corpo etereo dei fiori.
Questa saracinesca musicale è un’opera prodotta a più mani dai volontari dell’Associazione: c’è stato chi si è occupato di realizzare il pentagramma, chi ha trascritto su di esso tutta la musica, chi ha riportato le parole del testo e chi ha costruito il pianoforte in legno che potete osservare sulla soglia del garage. Essa riproduce un estratto della II parte del Trittico Comiano “Estate”, lirica in tre movimenti per Soprano e Pianoforte.
Come spiega il Prof. Donato Valli nella sua presentazione, il componimento fu pubblicato per la prima volta nella rivista “Lirica” di Genova nel settembre 1935, ed è stato espressamente concepito da Comi come una composizione dalla marcata intenzionalità musicale. La lirica è stata successivamente messa in musica dal Maestro Donato Russo, nel 2004.