Don Galeazzo

Arciprete di Lucugnano

Don Galeazzo, arciprete di Lucugnano, è una figura dell’immaginario popolare salentino, alla quale la tradizione orale ha attribuito nel tempo aneddoti conditi di comicità, licenziosità e scaltrezza.
Il dibattito sulla storicità di questo personaggio è stato vivace. Gli studiosi si sono divisi tra scettici e sostenitori della reale esistenza del curato.
Per molto tempo, di Don Galeazzo, è stato incerto anche il nome: il Domenico Galeazzo che spesso ricorre nei testi e anche nella nostra toponomastica risale in realtà ad una errata interpretazione dell’abbreviazione D. che precede il nome: don, da Dominus, secondo l’uso, interpretato però come Dominicus.
Molti dubbi solleva anche l’epoca in cui don Galeazzo avrebbe vissuto.
Le ricerche nell’Archivio di Stato di Lecce hanno portato alla luce cinque atti degli anni 1589, 1590 e 1591 in cui don Galeazzo de Palma, di Lucugnano, è citato in qualità presente in qualità di testimone. Al 12 luglio 1586, inoltre, risale un documento di convocazione del clero da parte della diocesi di Ugento; per la parrocchia di Lucugnano è registrato a verbale il vicario don Galeazzo de Palma.
Gli archivi relativi agli arcipreti di Lucugnano partono dal 1586, con una lacuna in relazione agli anni 1623-1634; tra questi documenti il nome di don Galeazzo non risulta presente. È possibile quindi ipotizzare che questi sia stato arciprete nella prima metà del Seicento oppure, più verosimilmente, abbia ricoperto un qualche incarico sacerdotale prima del 1586.
Al 1556 risale infatti il primo documento, un atto notarile, che riporta il nome di Galeazzo de Palma; a un contratto di vendita del feudo di Cigliano, datato 2 maggio 1564, risulta inoltre presente il presbitero don Galeazzo di Lucugnano.
Rimane comunque difficile spiegare un personaggio come quello del curato sotto l’autorità dell’integerrimo vescovo di Ugento Desiderio Mazzapica, rigoroso sostenitore e fautore dei principi della Controriforma.
Se il tempo ha avvolto nel mistero la figura storica di don Galeazzo, gli aneddoti a lui attribuiti si sono tramandati sempre vividi nella cultura popolare. È ragionevole dubitare della veridicità di tali racconti, a volte storicamente incoerenti e certamente esagerati, ma è comunque verosimile che un carattere esuberante e anticonformista, poco incline a cedere a superiori e nobili, abbia fornito il terreno fertile per storie e motti arguti, alimentati e coloriti, nella lunga tradizione orale, da uno spirito popolare che reagisce alla sua condizione e trova soddisfazione in sfoghi beffardi, licenziosi e caustici nei confronti dell’autorità e della vita.

Riferimenti
– Giovanni Cosi, Papa Galeazzo tra mito e realtà, in Studi di storia pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, vol. II, Congedo editore, Galatina, 1974.
– Giovanni Cosi, Papa Caliazzu dal mito alla realtà, in Leucadia – Studi e ricerche, 1, 1986.
– Marco Cavalera, Papa Galeazzo, tra leggenda e… realtà, www.associazionearches.it, 3 marzo 2020.

Solverwp- WordPress Theme and Plugin

Torna in alto